mercoledì 22 gennaio 2014

Filosofia Aziendale - 3 Qualità - La cultura del Cambiamento

Qualità


La cultura del cambiamento


Come scritto nei precedenti Articolo 1 e Articolo 2, l’approccio globale si può suddividere in tre argomenti: 

- Produttività - Risorse Umane - Qualità

Vediamo il terzo punto:
3) Qualità

- La cattiva Qualità rappresenta un costo estremamente elevato per le Aziende. 
- La Qualità non va intesa solo come difettosità del prodotto, ma come miglioramento nell’efficienza delle strutture produttive, nell’affidabilità dei prodotti e nella riduzione dei costi. 
- Il concetto di Qualità è associato a come le Persone lavorano, all’uso che ne fanno degli strumenti, dei sistemi e delle procedure. 
- Il concetto di Qualità è associato a tutti gli aspetti del comportamento umano in quanto tutto è dipendente dalla maniera di operare delle singole persone. 

Clima Aziendale
a) Insieme delle percezioni soggettive che ogni componente ha del proprio ambiente di lavoro, che viene influenzato da: 
- L’atteggiamento mentale di ogni componente nei confronti dell’Azienda e del lavoro. 
- L’azione della Proprietà e dei Responsabili, valutata sul piano qualitativo.


b) Indicatori del Clima Aziendale: 

1) Indicatori di prestazione, influenzano il lavoro quotidiano e il raggiungimento degli obiettivi operativi: 
- Chiarezza, livello di consapevolezza delle ragioni e delle finalità del proprio lavoro, compiti ed aspettative. 
- Impegno, il grado in cui ciascuno intende applicarsi per il raggiungimento degli obiettivi, l’energia che ciascuno profonde per dare il meglio di se in un contesto positivo o quanto valga la pena di impegnarsi in un ambiente negativo. 
- Standards, il grado in cui ciascuno ritiene che i propri superiori premano ed insistano perché migliorino le prestazioni di lavoro sul piano quantitativo e qualitativo. Questo indicatore è alto quando i Responsabili operano una pressione continua, quotidiana, nei confronti dei collaboratori.


2) Indicatori di sviluppo, influenzano le possibilità di sviluppo futuro dell’Azienda e il cambiamento di tipo discontinuo: 
- Responsabilità, il grado in cui ciascuno si sente moralmente responsabile per il proprio lavoro e incoraggiato dai superiori all’iniziativa individuale, riuscendo in autonomia a prendere decisioni da solo. 
- Riconoscimenti, il grado in cui ciascuno ritiene che il proprio lavoro sia riconosciuto e apprezzato dai propri superiori, la gratificazione non solo economica. Premiare le buone prestazioni più di quanto vengono criticate le cattive. 
- Spirito di gruppo, il grado in cui ciascuno sente il senso dell’appartenenza all’organizzazione, quando tra superiori e collaboratori esiste fiducia e rispetto reciproco nel bene e nel male.


Legge universale delle priorità:

- Detta legge 80/20, il 20% dei fattori comportano l’80% degli effetti, ciò significa che bisogna individuare i pochi fattori importanti e concentrarsi su di loro per risolvere la gran parte degli effetti negativi da loro creati, trascurando il resto. 
Priorità: 

1) Priorità assoluta il Cliente, o meglio la Soddisfazione del Cliente, che vuole: 
- Qualità 
- Prezzo 
- Servizio 
- Sicurezza 
2) Per raggiungere la Soddisfazione del Cliente ci sono dei meccanismi mentali da considerare sempre: 
- Relazioni Causa-Effetto, prima capire la Causa perché e come si è verificato, poi l’Effetto chi o cosa è stato. 
- Processi, focalizzare l’attenzione sui processi per risolvere le Cause. 
- I 5 W e l’H, per capire le Cause e trovare le migliori soluzioni porsi sempre sei domande Who (chi), What (che cosa), Where (dove), When (quando), Why (perché), How (come) 
- P.D.C.A., Plan (analizzare le cause del problema), Do (prove, test, disegni), Check (verifica), Act (Standardizzare la soluzione).


Tutto questo non vuole essere una lezione per nessuno, è solo il tentativo di riunire in poche pagine alcuni dei concetti alla base della logica che dovrebbe essere presente in ogni tipo di organizzazione e che se messi in pratica possono essere di aiuto alla crescita Aziendale e Personale. 

Tutti in una maniera o nell’altra hanno avuto a che fare con questi concetti, ma spesso ci si dimentica di loro presi dalla frenesia della vita.


Angelo
331 3895772
angelovirago@gmail.com


domenica 19 gennaio 2014

Filosofia Aziendale - 2 Risorse Umane - La cultura del Cambiamento

Risorse Umane


La cultura del cambiamento


Come scritto nel precedente Articolo, l’approccio globale si può suddividere in tre argomenti: 

- Produttività - Risorse Umane - Qualità

Vediamo il secondo punto:

2) Risorse Umane

Le Risorse Umane nel Sistema Azienda hanno un ruolo di centralità, dovuto alle oggettive difficoltà di gestione delle Persone e di reintegrazione nel caso abbandonino l’Azienda.

Attorno alle Risorse Umane ruotano le altre componenti del Sistema Azienda e cioé:

- La Struttura, partendo dall’Organigramma che evidenzia i rapporti di Dipendenza Gerarchica esistenti tra le varie Posizioni e il Mansionario che definisce compiti e responsabilità.

- Le Strategie, sono le Linee Guida dalle quali scaturisce la volontà di agire dell’Azienda o meglio gli Obiettivi pianificati dell’Azienda.

- I Sistemi e Procedure gestionali, sono il Sistema di Informatizzazione, le Procedure contabili, di badgeting, di formulazione dei costi, operative per ogni Posizione etc.

- Le Capacità fondamentali, risultato della sinergia tra spinta imprenditoriale e capacità dei singoli.

- Lo Stile direzionale, qualità dei comportamenti della Direzione e dei Responsabili in senso generale e l’esempio che sanno dare ai Collaboratori.

- I Valori prevalenti, sono le “Direttive Morali” stabilite dal vertice Aziendale.

Pensiero Creativo:

- Il Cambiamento discontinuo richiede un modo di pensare discontinuo, un modo di pensare che esca dalla razionalità, dalla logica, dagli schemi.
Cliente Interno:

Normalmente si sente parlare di Cliente e per tutti è colui che acquista il prodotto o servizio dell'Azienda, esiste però un altro tipo di Cliente chiamato appunto:

Cliente Interno, che è il reparto a valle nel ciclo produttivo 


Ogni Azienda ha una catena di Clienti Interni che se garantita, porta all’automatica soddisfazione dei Clienti che acquistano


- Ogni processo deve considerare come Fornitore il processo a monte e come Cliente il processo a valle, cercando di ottimizzare il processo a valle. Quindi si deve pretendere un servizio dal Fornitore e fornire poi lo stesso servizio al Cliente, ciò significa non scaricare su altri reparti i propri problemi.

Etica personale:

- Mantenere sempre le promesse e gli accordi, anche quelli solo verbali.
- Fare solo promesse che si possono ragionevolmente mantenere.
- Parlare con le Persone, non delle Persone.
- Ammettere gli errori. Non cercare scuse o giustificazioni da scaricare sugli altri.
- Evitare di alimentare chiacchiere, ma stroncarle.
- Evitare di fare commenti denigratori sugli assenti.
- Evitare di parlare male della concorrenza.
- Evitare di rimproverare qualcuuno di fronte a terzi.
- Dividere le responsabilità degli errori commessi dai Collaboratori.
- Evitare di vendere le idee degli altri come proprie.
- Basare il proprio successo solo sui propri risultati.
- Evitare di mentire all’uomo allo specchio.
Angelo
331 3895772
angelo@dadayatec.com


sabato 18 gennaio 2014

Filosofia Aziendale - 1 Produttività - La cultura del Cambiamento

Filosofia Aziendale, Produttività, 



La cultura del cambiamento



Siamo in una fase di transizione che è caratterizzata da un 
Cambiamento velocissimo e discontinuo.

- Anche se il Cambiamento è velocissimo e discontinuo, reca in sé delle positività da sfruttare.

- Cavalcare il Cambiamento discontinuo significa essere sempre disposti a mettere in discussione le cose imparate, i metodi, le procedure in uso e ad Agire con comportamenti diversi.

- I modelli di Pianificazione Aziendale debbono consentire una flessibilità tale da vederci costretti a creare un futuro pressoché quotidianamente.
- Il Passato Aziendale non deve mai essere un fattore di condizionamento, neanche quando si tratta di un “passato glorioso”.
- La Mentalità Aziendale deve affrancarsi dalle abitudini al punto tale da bandire frasi del tipo “abbiamo sempre fatto così”.


Innovazione Tecnologica

Nella prossima decade si prevede che il tasso di innovazione sarà 10 volte superiore agli anni 80/90. 
Una volta si aveva una innovazione significativa ogni 25 anni, oggi ogni 2 ore.

L’approccio globale si può suddividere in tre argomenti: 

- Produttività
- Risorse Umane (Link)
- Qualità (Link)


1) Produttività

a) Produzione Flessibile 
Mix ottimale tra costi indotti dalla quantità e costi indotti dalla varietà dei lotti e dei prodotti. 
Le caratteristiche della fabbrica flessibile sono:
- Lotti piccoli
- Organizzazione del flusso di produzione per prodotto e non per centro di lavorazione
- Programmazione della produzione locale
- Durata del ciclo produttivo breve
- Tempi di riconversione brevi
- Maggior produttività

b) Competizione
Basata sul tempo (time based competition), cioè varietà di prodotto a basso costo e velocità nel tempo di risposta, quindi Flessibilità e Velocità:
- Considerare il consumo di tempo come essenziale parametro strategico e manageriale.
- Creare e utilizzare la capacità di risposta per stabilire un rapporto di dipendenza tra i Clienti e l’Azienda.
- Concentrarsi sui Clienti più remunerativi, Legge di Pareto il 20% dei Clienti portano l'80% del fatturato.
- Innovare, migliorare l’assortimento, differenziarsi rispetto alla concorrenza.
- Favorire la crescita dell’Azienda più rapidamente della concorrenza.
- Favorire la crescita di gruppi di lavoro, per sollecitare, realizzare nuove idee con la max velocità.
- Favorire la conoscenza dei Clienti a tutti all’interno dell’Azienda.
- Favorire la creatività da parte di tutti.
- Porre la massima attenzione alle Risorse Umane dell’Azienda.
- Ascoltare, ascoltare, dai Clienti ai collaboratori a tutti i livelli.
- Concentrazione, trarre il massimo vantaggio possibile dai punti di forza e concentrarsi su poche priorità (core business)(regola 80/20)
- Flessibilità, le persone devono avere una mentalità elastica ed essere in grado di lavorare con diverse modalità, assicurando intelligenti sinergie.

c) Sistema
Per la distribuzione del valore (value delivery system), cioè organizzare il lavoro e governare le attività, sviluppare il prodotto, consegnare al Cliente, per avere in cambio un valore (soldi):
- La redditività di un’Azienda è il diretto risultato dell’efficienza con cui il sistema è strutturato e gestito. Maggior efficienza e capacità di risposta.
- Il vantaggio competitivo dipende più dalla qualità dei sistemi che non dalle tecnologie o dai prodotti stessi.
- La qualità del sistema è determinata in gran parte dal tempo che intercorre all’interno delle varie fasi tra una fase e l’altra.
- Il vantaggio competitivo deriva dalle varie attività singolarmente prese che un’Azienda svolge nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione e assistenza.
- Il vantaggio competitivo è legato al Sistema Informatico adottato, alla sua funzionalità, al livello di fiducia che che le Persone percepiscono e che deve essere dato da una corretta informazione e Formazione.

Angelo331 3895772
angelovirago@gmail.co
m

domenica 12 gennaio 2014

8 - Cambiamento come Coinvolgimento e Centralità del Fattore Umano

Ogni Cambiamento per funzionare deve essere incentrato sulle Persone, 
il Fattore Umano fa sempre e ancora la differenza. 

La competizione globale, il momento economico, la Svolta in corso, rendono sempre più difficile per le Aziende essere competitive.
Per vincere il confronto sui mercati sempre più concorrenziali, bisogna offrire prodotti giusti a prezzi giusti, che offrano un Valore aggiunto ai potenziali Clienti

Cosa intendo per Valore ?

Il Cliente acquista e utilizza un determinato prodotto e permette così all’Azienda di vivere.

Al Cliente non piace farsi vendere qualcosa,
ma adora comprare” Jeffrey Gitomer

Il Cliente ricerca nel Prodotto e nell'Azienda delle garanzie, in sostanza vuole:
- Qualità
- Prezzo
- Servizio
- Sicurezza
Mettendo assieme queste garanzie cosa otteniamo ?

Qualità + Prezzo + Servizio + Sicurezza ? Valore
Valore = Tutte quelle caratteristiche che il prodotto/servizio possiede e che inducono il potenziale Cliente al desiderio di acquisto

Dare questo Valore in modo efficace ed efficiente è l'Obiettivo.
Fornire un prodotto non efficace in maniera efficiente, serve a poco

                                         “ Il Cliente non compra i trapani, compra i buchi

Per dare questo Valore ai prodotti ci vogliono Risorse Umane di grande qualità, motivate, formate, con una visione Positiva.

E ciò è necessario a tutti i livelli, funzione per funzione, area per area, a partire dalla Direzione e a scendere verso tutti i Collaboratori impiegati ed operativi.

Le Persone devono veder soddisfatti i loro bisogni per poter rendere al massimo delle loro potenzialità e spesso per definire questo aspetto si tira in ballo la Piramide di Maslow.

Ogni Persona ha un suo livello di soddisfazione e prima di passare al livello successivo deve soddisfare il bisogno collegato al livello in cui si trova.
Per motivare una Persona o un Collaboratore bisogna capire a quale livello si trova, soddisfare i bisogni connessi e poi farlo passare al livello successivo.
Molto spesso la motivazione ad un impegno verso il Cambiamento non è direttamente collegata al solo denaro.

Il Change Leader deve avere chiara questa faccenda per coinvolgere e motivare i Collaboratori.

Coinvolgimento e Centralità del Fattore Umano, ecco alcuni punti da tener presente in Azienda:
- La Proprietà deve dare un indirizzo strategico vincente, che abbia una mission e una vision chiara e che deleghi la gestione a Change Leader capaci e preparati.
- E' necessario creare un team di Persone preparate per la funzione che devono ricoprire e motivate nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.
- Ci vuole sintonia tra la squadra dirigente e i Collaboratori con sintonia sugli obiettivi strategici e sui modi per raggiungerli.
- Chi è in disaccordo sulla strategia non può rimanere in azienda.
- La mediocrità non è tollerabile nelle Aziende che guardano al futuro.
- Non è accettabile distonie sulle strategie.
- Chi non raggiunge alti standard professionali e chi non è in sintonia con la strategia deve essere sostituito.

Affrontiamo il Cambiamento prima che sia troppo tardi. 

lunedì 6 gennaio 2014

7 - Cambiamento con il Coach, Coinvolgimento dei Collaboratori

Coach


Il Change Leader deve trasformarsi in Coach
creando consapevolezza e responsabilità in TUTTI i Collaboratori

Coloro che dirigono altre Persone, Manager o Leader che siano, hanno tre responsabilità basilari:
- Organizzare
- Pianificare
- Controllare
che conferiscono un ruolo di supervisione sull'organizzazione del lavoro orientato al controllo sulle Persone per il raggiungimento dell'obiettivo od orientamento al compito.

Questi tre punti sono sempre validi, ma oggi sono insufficienti.
Perché ?
L'applicazione di questi tre punti è basata sul fatto che i Collaboratori sono relegati al semplice ruolo di esecutori, togliendo la possibilità di conferire loro motivazione e la possibilità di crescita personale.
Il mondo cambia, le Persone cambiano e si rende oggi necessario aiutare i Collaboratori a crescere stimolando la loro motivazione, per fare questo entra in gioco la figura del Coach.


Il Coach e il Coaching sono lo strumento per passare dall'orientamento al compito all'orientamento alla Persona dando una nuova immagine al Change Leader Coach.

L'orientamento alla Persona comporta nuove responsabilità per il Change Leader Coach
- Dare una Vision chiara ai Collaboratori, facendola conoscere e accettare
- Ascoltare idee, suggerimenti, obiettivi e anche obiezioni, evitando imposizioni optando per una condivisione
- Aiutare la crescita personale dei Collaboratori, con Formazione e Coaching
- Valutare le prestazioni dei Collaboratori
- Aiutare i Collaboratori a raggiungere gli obiettivi lavorativi ma anche quelli personali


Il comportamento ideale del Coach è aiutare i Collaboratori a correggere e a migliorare i punti di debolezza, senza limitarsi a rimproveri, segnalazioni, suggerimenti, inviti a cambiare, etc, ma analizzando con i Collaboratori la situazione facendo in modo che siano i Collaboratori stessi a proporre soluzioni e solo qualora non siano in grado di arrivarci da soli aiutarli con consigli e suggerimenti a risolvere la situazione (counselling).

Il Coach parte dall'osservazione dei fatti e del comportamento dei Collaboratori per aiutarli a migliorare il comportamento sbagliato, stimolando la loro capacità nel trovare da soli le soluzioni alle proprie inefficienze.

Come analizzare e definire il comportamento dei Collaboratori ?
Attraverso quattro fasi di analisi:
- Della Situazione che ha creato e portato a quel comportamento
- Del Compito inteso come il comportamento atteso a presunto in quella situazione
- Dell'Azione o meglio del comportamento realmente osservato
- Dal Risultato ottenuto dal comportamento dato dall'Azione

Il Coach deve tenere da parte le proprie opinioni e la voglia di dare consigli e partire facendo le giuste domande ai Collaboratori sui motivi che hanno portato ad un determinato comportamento.
Coinvolge i Collaboratori ad avere un ruolo attivo nella ricerca delle soluzioni ed evita scrupolosamente le "prediche".
Ha come obiettivo primario evitare che il comportamento sbagliato dei Collaboratori si possa ripetere. 
Al Coach è chiaro che è possibile sbagliare una volta, è inaccettabile commettere due volte lo stesso errore.

Coach e Collaboratori devono avere una mente aperta ed essere allenati ad usarla consapevolmente per trarre il meglio da ogni situazione, in particolare per le situazione negative e saper e voler trasformarle in "opportunità di miglioramento".

"La mente si sviluppa con l'uso e
si atrofizza con l'indolenza" Napoleon Hill

Angelo
331 3895772
angelovirago@gmail.com

Alcuni degli spunti e dei concetti trattati in questi Articoli sono stati ispirati dalla lettura del libro "Leadership e Gestione del Cambiamento" di Cesare Sansavini, libro che consiglio a tutti i "Leader" o "aspiranti Leader".

Articolo 5 - Cambiamento in Azienda e i suoi Principi Ispiratori

domenica 5 gennaio 2014

6 - Cambiamento o Svolta

Cambiamento o
Svolta


Cosa intendo per Svolta

E' il momento che stiamo passando e che la maggior parte delle Persone, della stampa e della televisione preferisce chiamare solo crisi.
Come dice il Prof. Dipak Pant  (Guarda il Video)           

siamo in una Svolta addirittura Epocale e nelle Svolte ci sono molte opportunità, bisogna voler e saper vederle.
Crisi è quando muore l'imprenditorialità, non quando muoiono le Aziende, oggi fortunatamente l'imprenditorialità è viva stanno morendo le Aziende rimaste ancorate al loro passato, che per quanto glorioso possa essere stato è passato.
Queste Aziende continuano a parlare di crisi anziché cambiare Prospettiva e parlare di Svolta.

Oggi è fondamentale fare un cambio di Prospettiva e per farti capire cosa intendo ti racconto una storia:

Una notte buia e tempestosa, una nave da guerra stava tornando al porto dopo una missione di addestramento.
Il mare era molto mosso e banchi di nebbia riducevano fortemente la visibilità, così che il capitano stava sul ponte per assicurarsi che tutto andasse bene.
Poco dopo il calare delle tenebre, la vedetta annunciò: “Luce a dritta !”
“E fissa o si muove a poppavia ?”, chiese il capitano. 
“Fissa, capitano !”, rispose la vedetta, il che significava che la nave era sulla rotta di collisione !
Il capitano ordinò al segnalatore:
“Segnali alla nave: “Siamo sulla rotta di collisione, vi consigliamo di modificare la vostra rotta di 20 gradi””.
Giunse un segnale di risposta:
“Consiglio voi di modificare la rotta di venti gradi”.
Il capitano disse:
“Mandi questo messaggio, io sono un capitano, modificate la rotta di venti gradi”.
Arrivò la risposta:
“Sono un marinaio di seconda classe, consiglio voi di cambiare la rotta di venti gradi!”
Il capitano, arrabbiato, urlò il comando:
“Io sono una nave da guerra, cambiate la rotta di venti gradi!”
Il segnale luminoso di risposta fu:
“Io sono un faro !”
Tratto da “Le sette regole per avere successo” di Stephen Covey (John Kalench)



Questo è uno spostamento di Prospettiva !
Quella brevissima informazione “io sono un faro !” modificò immediatamente il punto di vista del capitano.
Potremmo dire che lo mise in grado di vedere le cose in un nuovo modo !

Le Aziende che hanno deciso di affrontare la Svolta e di Cambiare Prospettiva riescono a vedere una possibilità di Miglioramento e hanno perciò deciso di Orientandosi verso il Cambiamento e la conseguente trasformazione aziendale che ne seguirà.

Come diceva Charles Darwin:


“Non è la più forte delle specie che sopravvive, 
né la più intelligente, 
è quella più sensibile al Cambiamento”


La morale o il concetto che vogliamo esprimere è:
- Siete disposti a rivedere tutto quanto succede in Azienda sotto una nuova Prospettiva ?
- Siete disposti a rileggere tutto ciò che accade in Azienda andando oltre quelle che sono le vostre convinzioni attuali ? 
- Virate di 20° o andate contro il faro ?

Al Cambiamento devono partecipare TUTTI, ad ogni livello in base alle proprie competenze e funzioni, all’interno di un una visione comune e il Change Leader deve saper coinvolgere TUTTI nel Miglioramento.

Il Change Leader deve trasformarsi in Coach creando consapevolezza e responsabilità in TUTTI i collaboratori, ma questa sarà un'altra storia !

Angelo
331 3895772
angelovirago@gmail.com